Chi fa arieggiare la Stanza delle fiabe?
Ecco un’altra ospite della Casa nel Bosco.
Marta Tessera! La nostra “pedagogistaimperfetta” che si muove solo con un gatto Miaoooo!
Chi fa arieggiare la Stanza delle fiabe?
Ecco un’altra ospite della Casa nel Bosco.
Marta Tessera! La nostra “pedagogistaimperfetta” che si muove solo con un gatto Miaoooo!
Da sempre tengo un diario, anzi più diari. Taccuini, che amo, pieni di parole, messaggi, memo, schizzi., pezzi di storie. Scrivo fiabe, curo un blog e, già questa, è una forma per raccontare, ad altri e per altri, raccontando di sé. C’ è sempre una parte di noi in quello che scriviamo.
Scrivere per un blog è quasi come tenere un diario. Quasi, perchè l’atto di prendere un taccuino – può essere un quaderno, un blocco; l’ importante è che ti piaccia – aprirlo, guardare le pagine che hai scritto nei giorni precedenti – già questo ti regala un senso di appartenenza – e arrivare alla pagina bianca che aspetta solo di essere riempita di parole… E’ già un rito.
Tenere un diario vuol dire scrivere di sè, per sè, ogni giorno, ogni volta che ne abbiamo voglia, due righe o un papiro; ma vuol dire raccontarsi, esprimere le emozioni inconsce che non sappiamo far uscire con le parole e che senza la scrittura restano sparse, in modo disordinato, nella nostra mente, e nel nostro cuore.
Vuol dire fare ordine, fare il punto della situazione, perchè rileggere quanto abbiamo scritto qualche tempo prima ci fa capire a che punto siamo, ci fa comprendere quello di cui abbiamo bisogno per davvero.
La narrazione è la modalità principale con cui, dall’età infantile a quella adulta, si sviluppano la mente e l’identità personale, e la nostra mente, ogni giorno, interpreta la vita, le persone e le situazioni in forma narrativa; struttura e organizza ogni informazione, ogni evento e grazie a questo meccanismo, si orienta. La nostra mente mette in ordine, altrimenti sarebbe il caos.
George Mandler, psicologo americano afferma, che ciò che non viene strutturato in forma narrativa, nella memoria, viene dimenticato.
Raccontare, diventa un modo per costruire un pensiero auto-biografico su di sé, vuol dire dare un senso alla propria vita personale e professionale. Ci aiuta a riflettere sulle proprie credenze circa il cambiamento e a riorganizzarle in modo che assumano un significato diverso.
Oltre a questo, scrivere un diario ha una serie di benefici immediati, nel breve, e nel lungo termine, per il nostro benessere: puoi cominciare il tuo diario creativo – via libera a istinto e fantasia – dalle piccole cose, quelle a cui, normalmente non facciamo caso:
Potrei continuare questa lista infinita ma la cosa migliore è provarla; se non ti è naturale scrivere, prendilo come un piccolo allenamento iniziale, che diventerà poi una meravigliosa abitudine.
E un consiglio: inizia ogni tua giornata, o concludila, scrivendo sul tuo diario, dieci cose – le più piccole, piccole – per le quali puoi dire GRAZIE.
Quelle cose, che fanno parte della tua vita ma che magari dai un po’ per per scontate. GRAZIE è una piccola parola, molto potente.
Il caffè appena ti svegli, la tazza che lo contiene, come faresti a berlo? Lo zucchero – io sono da caffè dolce – e il cucchiaino che lo gira nella tazza. L’acqua che scende nel lavello, girando semplicemente il rubinetto. E il gas che accende il fuoco. E i biscotti preferiti.
E… ora continua tu!