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Lei era nel lago. E aspettava.

Aveva aspettato così tanto, prima, che il suo volto si era segnato, piegato, accartocciato. Ma aveva aspettato.

Non importa se non era più giovane e bella, ma lui sarebbe arrivato. E forse l’avrebbe amata, come prima.

Ma l’attesa era stata così lunga, e i pensieri così bui… li aveva raccontati al lago, che gentile, aveva mischiato le sue lacrime alle sue acque gentili e quiete.

Poi le aveva parlato. – Vieni con me. Ferma ora l’immagine del tuo volto. I segni del tuo viso. I dubbi nel tuo sguardo. La tristezza nel tuo respiro. –

La donna si portò la mano al volto stanco che il Tempo, saggio, non aveva risparmiato: – ma lui mi vedrà così, come sono ora, vecchia e triste –

-Lui ti vedrà con gli occhi dell’amore. lui vedrà solo il tuo sorriso-

La donna comprese. Scese nel lago e si lasciò andare alla sue acque tiepide e serene.

Si lasciò andare finchè ogni cosa diventò leggera e senza limiti.

E solo allora sorrise.

Il nostro NO a ogni forma di discriminazione, lo facciamo sentire FORTE E CHIARO, nel modo migliore che conosciamo. Con le fiabe!

Partiamo da loro. Dai più piccoli. Perchè loro lo possono cambiare il mondo.

Le fiabe sono lo strumento meraviglioso per raccontare ai bambini nel modo più semplice, le cose che i grandi rendono tanto difficili. Per stupidità. Ignoranza. Per odio.

Emma ha due mamme, cosa dirà agli amici? “Dì che noi ti amiamo tanto e insieme, noi tre, siamo più felici e ricche di un re”.

Non servono tante parole per raccontare l’amore…

Un libro che, con la leggerezza di una filastrocca, racconta la felicità di essere al mondo.

Più ricche di un re – Cinzia Barbero – ed. Stampatello

La prima fiaba personalizzata, su misura, l’ho scritta quasi per gioco, e come dico spesso, poi sono rimasta impigliata nel loro prezioso incantesimo, e l’amore per la scrittura, la magia delle fiabe, i doni meravigliosi che queste antiche e sagge messaggere portano, sempre con sè, lo ha fatto diventare un bellissimo lavoro.

Da allora ho scritto più di cento fiabe, dedicate a mamme, neomamme, genitori, figli, amici. Per raccontare un amore e per fare una vera proposta di matrimonio. Per chiedere scusa. Per raccontare il grazie gigante di una classe ad una maestra unica e speciale.

Ma non solo: fiabe per raccontare un’azienda, per raccontare la storia di chi l’ha creata. Per raccontare le persone, il lavoro e la fatica di chi l’ha fatta crescere. Per raccontare i valori, i sogni, e gli ideali che l’hanno sostenuta.

Per me è sempre stato un grande privilegio poter mettere su carta le storie, la vita, il lavoro di tante persone: dare parole a quelle emozioni che spesso non riusciamo a esprimere. Che spesso, nemmeno sappiamo di avere.

Ogni nuova fiaba è un viaggio meraviglioso, vuol dire entrare in una nuova storia, una stanza privata, e bisogna farlo in punta di piedi, restando in ascolto, di quelle preziose parole che aspettavano solo di poter uscire, e una volta che sono libere, girano felici e disordinate portando con sé immagini, pensieri, sogni. Paure. Gioia. Ricordi che non sapevamo di avere.

Bisogna afferrarli, sistemarli, mettere in fila le parole, e dare vita alle immagini. Un lavoro unico, bellissimo, che non faccio da sola: grazie alla preziosa Elena Bertoloni che dà colore, e volto, e magia ad ogni storia con i suoi dolcissimi disegni, e a Simona Platè, brava illustrator creativa e speciale che sa disegnare i sogni, così bene, che li rende reali.

Grazie a loro splendide compagne di viaggio.

E grazie a tutti voi che ci avete affidato le vostre emozioni, grazie di cuore per ogni vostra storia che abbiamo avuto il dono di poter raccontare.

Ti aspetto alla lezione di prova, sabato 3 ottobre!

☁️ #IDRAfactory 2020-2021 ☁️
La scuola di teatro e arti performative della Città di Brescia

🎭 FIABE IN COSTRUZIONE
Docente: Mariarosa Ventura
📅Sabato dalle 10:00 alle 13:00
Lezione prova: sabato 3 ottobre alle 10:00
❗️ PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ❗️
13 incontri

Spettacolo finale: ❌
Difficoltà: 🟢
Richiesta esperienza precedente: ❌

💪 OBIETTIVI
• Fornire le tecniche di scrittura – una cassetta degli attrezzi – per attivare e risvegliare la creatività e la fantasia
• Imparare a creare autonomamente storie e fiabe per il proprio lavoro e per scrivere la propria fiaba personale: un lavoro interiore e una pratica meravigliosa per l’anima

🔎 CONTENUTI
Esercizi:
• Dal mito alle fiabe, gli autori principali
• Propp: lo schema e le funzioni delle fiabe
• La metafora
• Attivare la creatività
• Scrittura itinerante nel Bosco dei Folletti
• Scrivere, scrivere, scrivere

ℹ️ INFO E ISCRIZIONI
🌎 www.idrafactory.it
📨segreteria@residenzaidra.it
📱 030 291592 – 339 2968449

Una leggenda narra che Polifemo si innamorò di una Ninfa, Galatea, che era, a sua volta, innamorata di un pastorello, Ace, figlio del dio Pan, protettore dei boschi e dei monti.

Quando Galatea respinse Polifemo, egli folle di gelosia perché ella preferiva un pastorello a lui, entrò nel bosco alla ricerca di Ace, sradicò decine di alberi e quando lo trovò, uccise Ace, colpendolo con una enorme roccia.

Il pianto infinito di Galatea commosse gli dei che trasformarono Ace,in un fiume che, scendendo dal monte – l’Etna – sgorgava alla spiaggia dove si incontravano i due amanti. E dove continuarono a incontrarsi…(fonte settemuse.it)

La leggenda finisce qui, ma non tutto è raccontato dalla storia… si racconta che il Bosco pianse a lungo i suoi figli caduti e Polifemo, scomparve, mentre vagava folle di rabbia e di gelosia fra gli alberi che aveva distrutto.

Ancora oggi si narra di un Pino silvestre millenario – cresciuto vicino al fiume vivace che scende dai monti – che racchiude, stretto nel suo tronco, un’anima perduta, punita a guardare per sempre, l’ incontro felice di due innamorati.

Le fiabe sono uno strumento meraviglioso e insegnano, con il linguaggio simbolico e la metafora, ai piccoli e soprattutto ai grandi, che le difficoltà possono essere affrontate e superate, e solo quando affrontiamo le nostre prove, otteniamo il nostro tesoro.

Gli eroi delle fiabe devono affrontare prove, incontrare saggi, sconfiggere draghi per poter sposare la principessa.

E le principesse sono chiuse per anni in altissime torri senza porte e finestre, o vengono date in sposa a orchi o al diavolo, o devono vivere nella povertà, prima di trovare, o essere salvate dal loro principe e convolare a giuste nozze.

E vissero felici e contenti non dice che l’amore è eterno e si è sempre felici quando ami, ma insegna. Un’unione serena, appagante e duratura è possibile, quando si cresce attraverso le prove e i passaggi che la vita ci offre.

Come ha detto Einstein: la vita non ci dà le persone che vogliamo, ma quelle di cui abbiamo bisogno, per evolvere.

Finché non raggiungiamo questa consapevolezza, continuiamo a innamorarci dello stesso tipo di uomo, sbagliato, e a chiederci: perché non si innamora di me? Perché non si comporta come vorrei?  Perché questo succede sempre a me?

Bella addormentata a chi? Racconta i percorsi difficile e contorti nei quali , a volte, ci infilano i sentimenti, le emozioni. Le aspettative. I falsi bisogni. E ci ritroviamo così, con un buco nel cuore, per la fine di una storia che magari non sarebbe nemmeno mai iniziata, se avessimo avuto voglia e il coraggio di guardare dentro le nostre profondità.

Bella Addormentata a chi? E’ un libro… un percorso. Ma è anche scrittura. Fiabe.

Fiabe che sono lasciate lì a metà… perché ogni capitolo ha una piccola fiaba, che si interrompe a metà: no, non è un errore.

Le fiabe parlano al nostro inconscio, attraverso i simboli e la metafora, e ognuna di queste fiabe racconterà una storia diversa per ciascuno di noi, perché ti racconterà la tua storia.

Una fiaba a metà chiede di essere terminata: ognuno di noi può riscrivere il copione della propria vita e risistemarne il finale.

Leggi le fiabe, e per quella che ti risuona, che ti appartiene – ma anche tutte, se vuoi – scrivi il finale, il tuo finale; un esercizio potente e catartico che ti aiuterà a guardare nel tuo cuore, senza paura, per vedere la verità di quello che stai vivendo e trovare nuove modalità di comportamento e nuove soluzioni.

L’ultima fiaba è completa perché racconta un’evoluzione, racconta il Risveglio che aspetta ognuna di noi alla fine di questo viaggio. Ma anche per questa fiaba, puoi decidere il finale, perché tu sei la creatrice della tua realtà, sempre.

Sei pronta a riscrivere il tuo finale? Per acquistare Bella Addormentata a chi? clicca qui

“C’era una volta, e forse c’è ancora, una giovane fanciulla con lunghi capelli dorati e gli occhi colore del cielo, sempre dolce, gentile,  sempre alla ricerca di incontrare l’amore vero. Andava spesso nel bosco e si sedeva sul vecchio tronco di un faggio, caduto per  un terribile temporale, e, lì, raccontava, alle piccole creature del bosco, come sarebbe stato il suo amore. Una mattina d’estate, finalmente incontrò un giovane Cavaliere e appena i loro occhi si incontrarono, capirono di amarsi, e da quel giorno continuarono a incontrarsi vicino al vecchio tronco caduto e, a raccontarsi i loro sogni con le parole segrete che  solo gli  innamorati, conoscono. Ma un giorno il Cavaliere arrivò all’appuntamento con uno sguardo gentile e distante e le disse che forse  non l’amava più, che  era confuso, che era troppo impegnato e mentre lei lo guardava, in lacrime, le diede l’estremità di un filo rosso di lana e le disse di tenerlo stretto, di non lasciarlo mai. Lui sarebbe stato all’altra estremità del filo e magari un giorno, l’avrebbe ricondotto da lei. Ovunque fosse. E se ne andò. E la fanciulla legò il filo al suo anulare sinistro, e  promise di non scioglierlo mai più. Il vecchio bosco scosse le fronde dei suoi castagni millenari e le parlò con la sua voce bonaria e antica: sveglia biondina! ” Bella Addormentata a chi?

Una storia che si ripete sempre più spesso: lei, che chiamerò Paola, mi racconta la  fine della sua storia d’amore, quasi in lacrime. Un amore finito un anno fa, ma che ancora la tiene legata, perché lui, pur  non volendola più, ogni tanto la cerca. Un messaggio, dopo mesi,  una telefonata. Dopo mesi, la cerca per una serata di sesso, che apre mille speranze, ma che si dissolve nel silenzio del giorno dopo.

Si chiama orbiting il meccanismo per il quale chi lascia, non lo fa mai per davvero, e con un messaggio, un like – i social oggi, facilitano molto – oppure uno sterile buonanotte, inviato dopo mesi di silenzio,  ci tiene appese al nulla.

Perché fa così? Vuol dire che mi ama ancora, e forse ha solo paura! Perché mi cerca ancora, se non mi vuole più? Questo è proprio il punto. Lui non vuole più la storia,e magari ne ha già un’altra, ma ha bisogno di soddisfare il proprio bisogno narcisistico di potere, e di essere certo che quella persona sarà sempre legata a lui – una porta aperta che chissà, può sempre servire – una rassicurazione inconscia, una fragile affermazione di sé, perché chi sembra più forte, nella relazione è il più debole. Per amare, per amare davvero,ci vuole coraggio, impegno, e dedizione. Amarsi un po’, vuol dire avere cura, tempo, attenzione, e rispetto per l’altro. Anche quando si decide di lasciarlo libero, ma libero davvero, di continuare la propria vita.

Baumann, lo definisce amore  liquido, quando afferma che oggi, sempre più, gli uomini sono alla ricerca di relazioni fisse ed equilibrate, dalle quali poi fuggono perché fanno paura, perché richiedono troppo  impegno e fanno sentire inadeguati

Così, sveglia biondina! Devi sapere che all’altra estremità del filo rosso, non c’è nulla e quello che tu scambi per attenzione, per paura, per amore, è solo la dimostrazione di una profonda svalutazione di te, come persona. 

Come uscirne? Per amare davvero qualcuno, bisogna prima, amare e rispettare  sé stessi; solo così sappiamo riconoscere la verità dell’amore. E riconoscere quando l’amore non c’è più. Vuol dire non mentirsi, vuol dire proteggersi e, fare   un atto psicomagico:  bloccare ogni possibile contatto con l’altro – social, telefono e altro –  per impedirgli di farci del male. Tagliare quel fragile, inutile filo rosso che ci tiene impigliate.

Un atto difficile ma molto potente che ci potrà donare autostima, forza,  e aprirci a nuove possibilità. 

Grazie

Ogni volta che scriviamo fiaba dedicata, entriamo nel mondo privato, dolcissimo e colmo di emozioni di chi la vuole donare.

Non smetterò mai di dire che per noi è un grande privilegio poter raccontare l’amore quello vero, l’amicizia che non ti lascia mai sola, l’emozione di un incontro, il dono prezioso di una nuova nascita, la dolce malinconia di un addio.

La fatica, i valori e la forza di chi ha costruito, dal niente, un’azienda. La storia di chi l’ha vista crescere ed è cresciuta insieme per renderla sempre più grande.

Una fiaba dedicata è un dono prezioso e unico, perché porta il messaggio più profondo che ognuno ha nel cuore, e che forse, le parole non sempre riescono a dire.

Un dono prezioso

Come funziona? Noi ti mandiamo un modulo da compilare, con tante domande, perché è importante sapere tante cose per poter creare la tua fiaba.

E già, mentre stai compilando il modulo, stai iniziando a raccontare la tua storia, perché mettere su carta le emozioni non è semplice ma ti connette al tuo vissuto interiore, che è fatto anche di ricordi custoditi così a fondo nel nostro cuore, da non riuscire a prenderli.

Le parole scritte li fanno uscire, immagini che escono leggere,come farfalle, che restano a danzare intorno a te, finchè la memoria torna ad onorarle.

Quando abbiamo ricevuto il tuo prezioso modulo, cominciamo a creare la tua fiaba, ed è ‘ in questo momento che la Stanza della Scrittura si riempie di parole, disegni, immagini, emozioni, e i suoi muri sono pieni di colori.

Questo è il momento in cui amiamo di più la nostra Stanza della Scrittura, perché ogni angolo sta raccontando una nuova storia.

La tua…

Vuoi saperne di più? Scrivi a fiabeincostruzione@gmail.com

“Mentre stavano andando alla porta, Marcus si fermò.

«Ah… Mi stavo dimenticando». Tornò in cucina e con il dito indicò un angolo buio, fra il tavolo e la porta finestra, che dava su un minuscolo terrazzino.

«Quella è la mia tartaruga», indicando quella che sembrava una scatola da scarpe.  «Ma non preoccuparti non ti disturberà». Sorrise, soddisfatto per la battuta, e poi, finalmente, se ne andò.

L’uomo chiuse la porta e vi si appoggiò con un sospiro, l’ennesimo.

Fece mentalmente un rapido resoconto della situazione: ok, non sembrava male. A parte la tartaruga. Ci mancava solo uno stupido animale. Marcus non gli aveva detto di darle da mangiare o altro, e menomale, non aveva certo il tempo di badare a niente e a nessuno.  Ce la faceva a malapena con sé stesso.

Improvvisamente distrutto, andò in camera, si stese sul letto e dopo due minuti dormiva profondamente.

La tartaruga, nella sua scatola, si puntò sulle zampine e tirò in alto il muso annusando l’aria. C’era un odore nuovo: odore di umano ok, misto a quello della paura, della solitudine, e del dolore. Li riconosceva, lei aveva lo stesso odore.

Ma ne sentiva un altro, diverso da tutti gli altri. Era un odore buono.”   L’uomo e la Tartaruga

Quando un animale entra nella nostra vita, anche il più piccolo, non è mai per caso, ma accade perché ha un compito importante da portare a termine con noi.

Quando noi ci prendiamo cura di un animale, anche il più piccolo, forse non sappiamo che ci stiamo prendendo cura anche  della nostra anima.

L’ uomo e la Tartaruga, è una favola metropolitana, con la bella copertina di Elena Bertoloni, pubblicata da Giovanelli Edizioni, e quello che mi piace tanto del mio editore, è che è molto attento e attivo nel promuovere attività per diffondere il rispetto e la protezione degli animali. Di tutti gli animali.

Sono molto legata a questa storia e sono davvero onorata, e contenta che L’ uomo e la Tartaruga, che Giovanelli Editore ha donato alla LAV di Bologna, sezione antivivisezione, sarà utilizzata, insieme ad altri libri sul tema, nelle scuole e aiuterà i volontari, nella sensibilizzazione dei ragazzi al rispetto e tutela degli animali.

Insegnare ai nostri bambini, fin da piccoli, che gli animali sono esseri senzienti, che provano emozioni – gioia, paura, tristezza e dolore- e che ogni vita va onorata, è il primo passo per crescere adulti, empatici e rispettosi di ogni forma di vita diversa da quella umana.

Cominciamo a cambiarlo, questomondo…

 

L’uomo e la Tartaruga è in vendita presso Feltrinelli,  IBS e il Libraccio.

Ma lo sapeva che sarebbe arrivato un principe azzurro a svegliarla. Non succede così nelle fiabe? Sì, c’è proprio una fiaba che parla di una fanciulla addormentata. Lei alla fine viene svegliata dal bacio del suo principe. Bello. Fico. E io? Chi mi sveglierà? Speriamo che sia carino. Dolce. Che mi faccia ridere. E che parli con me. Che mi sappia ascoltare. Che mi ami.

Ecco. Così vai avanti a dormire per altri cento anni! Cominciamo con la cosa più importante: che mi ami.

Per iniziare basta quello. Bella Addormentata a chi?

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