Lei era nel lago. E aspettava.
Aveva aspettato così tanto, prima, che il suo volto si era segnato, piegato, accartocciato. Ma aveva aspettato.
Non importa se non era più giovane e bella, ma lui sarebbe arrivato. E forse l’avrebbe amata, come prima.
Ma l’attesa era stata così lunga, e i pensieri così bui… li aveva raccontati al lago, che gentile, aveva mischiato le sue lacrime alle sue acque gentili e quiete.
Poi le aveva parlato. – Vieni con me. Ferma ora l’immagine del tuo volto. I segni del tuo viso. I dubbi nel tuo sguardo. La tristezza nel tuo respiro. –
La donna si portò la mano al volto stanco che il Tempo, saggio, non aveva risparmiato: – ma lui mi vedrà così, come sono ora, vecchia e triste –
-Lui ti vedrà con gli occhi dell’amore. lui vedrà solo il tuo sorriso-
La donna comprese. Scese nel lago e si lasciò andare alla sue acque tiepide e serene.
Si lasciò andare finchè ogni cosa diventò leggera e senza limiti.
E solo allora sorrise.
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