Li puoi trovare all’inizio di un sentiero in montagna, o nello sterrato che porta al fiume. O all’ingresso nel bosco.

Senza vederli ti sentirai osservato: magari ti sentirai a disagio, senza sapere il perchè, o forse ti sentirai accolto come in un abbraccio. Sono Guardiani, proteggono la loro casa. Sanno vedere nel profondo del tuo cuore.

Si mostrano raramente, e quasi sempre agli occhi dei bambini, perchè loro sono puri e sanno vedere il mondo della natura che ci cammina accanto.

Non farti ingannare dal loro sguardo severo: sanno essere burloni e amano ascoltare vecchie storie, ma solo se tu sarai un visitatore gentile e rispettoso della loro casa.

E se saprai ascoltare, ti diranno il loro nome…

Il miglior augurio per questa giornata di mezza estate…

“Così parla un albero : in me è celato un seme, una scintilla, un pensiero, io sono vita della vita eterna. Unico è l’esperimento che la madre perenne ha tentato con me, unica la mia forma e la venatura della mia pelle, unico il più piccolo gioco di foglie delle mie fronde e la più piccola cicatrice della mia corteccia. Il mio compito è quello di dar forma e rivelare l’eterno nella sua marcata unicità.
Così parla un albero : la mia forza è la mia fede. Io non so nulla dei miei padri, non so nulla delle migliaia di figli che ogni anno nascono da me. Vivo il segreto del mio seme fino alla fine, non ho altra preoccupazione. Io ho fede che Dio è in me. Ho fede che il mio compito è sacro. Di questa fede io vivo. ” Il canto degli Alberi – H. Hesse

Le storie sono tutte intorno a noi, basta saper guardare…

Il tree huggjng è una pratica sempre più diffusa: oggi più che mai abbiamo bisogno di riconnetterci alla natura, di ritrovare la nostra essenza istintiva, di liberarci della fretta, dello stress, della rabbia. Abbiamo bisogno di connetterci a Madre Terra e imparare a essere amorevoli e compassionevoli, – come lei – con noi stessi, prima di tutto, e poi del mondo, degli altri e della natura che ci circonda. E di ogni sua creatura.

Abbiamo bisogno di ricordare…

Abbiamo bisogno di smettere di correre, sempre, di guardare sempre indietro, o sempre avanti. E non accorgerci mai di dove siamo ora.

Quante cose ci perdiamo…

Gli alberi sono portali, ponti di connessione energetica: abbracciare un albero, vuol dire fermarsi e restare in ascolto. Del nostro respiro, che diventa il suo. Del nostra pelle che diventa tronco e delle nostre gambe che diventano radici.

Delle nostre braccia che ramificano nel cielo.

Cosa succede quando abbracci un albero?

Siamo andate a scoprirlo, in un luogo davvero magico, in cui la natura è curata e accudita, e gli alberi secolari possono far sentire la loro voce antica, perchè sanno che saranno ascoltati.

Il parco Giardino Sigurtà di Valeggio sul Mincio, ci ha accolto nei suoi percorsi profumati, ricchi di colori e di emozioni. Ricchi di piccole cose preziose che ti chiamano per farsi vedere. Ricchi di storie raccontate e poi portate dal vento fra i filari di Cipressi, o fra le ninfee del laghetto.

E abbiamo incontrato loro, gli alberi, immensi Maestri di Vita e Guardiani del nostro mondo, un Viaggio unico, nello loro e nelle nostre profondità.

Gli alberi ci aspettano, e ci ascoltano. Sanno ogni cosa di noi, e rispondono alle nostre Domande. Ci donano la loro linfa vitale. . Ci consolano e ci mostrano i loro volti gentili. Gli alberi conoscono i nostri sogni.

Quando abbracciamo un albero ci riconnettiamo alla nostra anima…

Grazie, grazie di cuore, alle splendide viaggiatrici che hanno fatto con me, questo cammino. Grazie per le vostre preziose emozioni.

Grazie ad Alice Garbi, che racconta il Parco come una fiaba e ha voluto questo incontro.

Il viaggio, continua…

Gli alberi ci parlano e hanno per ognuno di noi un diverso messaggio.

Forse il muso di un Elefante. Forse il muso di un cane.

Forse una Donna, o una Dea antica, con l’anima animale e gli occhi truccati, e il volto disegnato per onorare qualcosa. Un attimo, prezioso.

Forse un bacio, l’ultimo…

Giorni di rinascita. Giorni di quiete e pausa. Sono i giorni giusti. Per ascoltarsi.

Prenditi il tempo di annusare quello che hai bisogno di sapere… occupati delle piccole cose. Oracolo spiriti animali C. Baron Reid

Buona Pasqua

Le donne delle fiabe sono giovani fanciulle rinchiuse su una Torre senza porte, per allontanarle dal mondo, come la piccola Raperenzolo,  o sono figlie gentili cedute al diavolo per la stupidità el’ ingordigia di un padre,  come Nella ragazza senza braccia.

Sono giovani costrette a vivere fra la cenere di un fuoco, maltrattate e derise dalle sorellastre cattive, come Cenerentola. Oppure sono principesse messe alla porta da un padre egoista e insensibile e costrette a vagare nel bosco con indosso soltanto una pelliccia di topo, proprio come la Principessa Pel di Topo.

O ancora, sono bellissime ragazze date in sposa a qualche bestia mostruosa per riparare all’errore fatto dal Re, come avviene per le Tre Sorelle o Per la Bella e la Bestia.

Possono anche essere bimbette capricciose che non vogliono ascoltare  i consigli della mamma e si fermano lungo il bosco ad ascoltare le false lusinghe di un lupo cattivo… proprio come fa Cappuccetto Rosso.

Di queste donne vogliamo parlare oggi, oggi che è il giorno dedicato alle donne: di tutte le protagoniste delle fiabe, perchè le fiabe raccontano la vita vera ed insegnano che le difficoltà servono a crescere; ognuna di queste antiche storie ci racconta che le donne delle fiabe riescono a superare ogni ostacolo, ad addentrarsi senza paura nel bosco, a superare con astuzia le imposizioni  e le angherie.

Insegnano a non mollare, ad avere la capacità di modificarsi, proprio come fa Alice nel paese delle Meraviglie, per adattarsi alle nuove situazioni.

E insegnano a diventare Regine, superando la propria diversità, e a diventare così forti e autonome da regnare da sole, senza un Re accanto, proprio come la  Elsa di Frozen. Bastone.

Le donne delle fiabe  cercano l’amore ma fanno  innamorare perdutamente il lupo, come nella “Città delle Fiabe”:  una bambina disubbidiente   diventa la protettrice della Città delle Fiabe, come la nostra Cappuccetto Rosso, il simbolo della vera donna selvaggia che è in noi.

Vogliamo  augurarvi di essere un pò streghe, di connettervi con l‘energia vitale della Terra, e finalmente usare la magia buone e potente che ogni donna ha in sè.

Vogliamo augurare a tutte le donne di essere come le donne delle fiabe, forti, intelligenti e astute; donne che sanno imparare dai propri errori e sono consapevoli del proprio potere interiore,  e senza paura sanno affrontare gli ostacoli e ribaltare le situazioni avverse per poter diventare infine la Regina che è in ognuna di noi…

Per dirla alla Pinkola Estes nel suo Donne che corrono con i lupi, un libro illuminante che vi consiglio di leggere se non l’avete fatto:

Le storie sono disseminate di istruzioni che ci guidano nella complessità della vita:

La donna sana assomiglia molto al lupo; robusta, piena di energia, di grande forza vitale, capace di dare la vita, pronta a difendere il territorio, inventiva, leale errante. Eppure la separazione dalla natura selvaggia fa si che la personalità delle donne diventi povera spettrale, sottile. Non siamo nate per essere cuccioli spelacchiati, incapaci di balzare in piedi, incapaci di cacciare, incapaci di generare una vita” Pinkola Estes – Donne che corrono con i lupi

Bisogna ritrovare la propria profonda natura psichica istintiva, chè è la nostra grandissima forza interiore, la nostra parte selvaggia.

molti sono i modi e i mezzi per vivere con la propria natura istintiva, e le risposte cambiano quando voi cambiate… ho cercato di capire come fanno i lupi a vivere così in armonia. Vi suggerirò di cominciare con una voce di questo elenco, per cominciare, consigliando per chi sta lottando, di partire dalla numero 10″ –Pinkola Estes – Donne che corrono con i lupi

1 -mangiare
2 -riposare
3 -vagabondare
4 -mostrare lealtà
5 – amare i piccoli
6 -cavillare al chiaro di luna
7 – accordare le orecchie
8 – occuparsi delle ossa
9 – fare l’amore
10 -Ululare spesso

Auguri a tutte le donne!

Sono capitata per caso sulla pagina di Ezio Giuliano Filmmaker, un po’ di tempo fa, ma la prima immagine che ho visto è stata quella di questa lupa. Un vecchio video che la riprendeva insieme al suo branco.

L’attimo in cui ho guardato i suoi occhi fieri e puri, puntati dritti alla mia anima, è stato, probabilmente il momento in cui, senza nemmeno saperlo, ho desiderato di scrivere un libro su di lei. Sui lupi. Sulle storie meravigliose degli animali che Ezio Giuliano Filmmaker ha incontrato e incontra ogni giorno per il suo lavoro.

Sulle emozioni, sul rispetto, e sulla fatica che questo lavoro chiede e che ogni essere umano dovrebbe sentire per la natura.

Da allora ci sono stati incontri, parole, tante parole, immagini bellissime e la voglia condivisa di raccontare l’amore per la natura. Anche in questi giorni ci siamo incontrati per raccontare le emozioni, le storie.

Per scrivere il nostro libro.

A proposito, lei si chiama Regina, ed è stata una meravigliosa lupa capobranco fiera e coraggiosa.

L’avventura continua…

#scrivereunlibro#amoreperlanatura#rispettoperalnatura

Ah, se solo sapessimo riconoscere con certezza una strega alla prima occhiata!
Allora potremmo acchiapparle tutte e fare a loro la festa! Purtroppo un modo sicuro
non esiste. Ma le streghe hanno in comune un certo numero di caratteristiche e di
piccole strane abitudini: vi basterà conoscerle e ricordarle sempre per avere almeno
una possibilità di sfuggire alle loro grinfie, finché siete in tempo.

(Roald Dahl)

A volte le cose, sono molto più di quello che vedi. Il Bosco fa sempre doni preziosi a chi sa guardare. Non dimenticarlo.

“Nel Bosco siamo ospiti graditi. Non sporcare. Non rompere. Rispetta. Respira…”

Il Bosco fa sempre doni preziosi a chi sa guardare. Non dimenticarlo.

Guarda!

“Nel Bosco siamo ospiti graditi. Non sporcare. Non rompere. Rispetta. Respira